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imparare italiano cultura corsi fronterre i tre giorni della merla
La leggenda dei giorni della merla è un racconto antico e affascinante che ti permette di conoscere meglio la cultura italiana e di migliorare la tua conoscenza dell’italiano. Troverai una scheda con il lessico utile a capire la storia e un esercizio interattivo per verificare la tua comprensione. Buona lettura e buon divertimento!

Le origini e il significato della leggenda

La leggenda dei giorni della merla spiega l’inverno e il freddo con una storia antica tramandata di generazione in generazione. Con i cambiamenti climatici – ci sono sempre più giorni caldi in inverno e gli inverni tendono a essere meno rigidi – l’attualità ha modificato la sua rilevanza, ma la leggenda continua a essere raccontata e apprezzata. Forse, oggi potrebbe essere interpretata in modo diverso rispetto al passato, ad esempio come una metafora per rappresentare il freddo interiore o la tristezza, piuttosto che il clima.

Gli ultimi giorni di gennaio (29,30,31) sono considerati i più freddi, una specie di bussola per le previsioni meteo: se saranno freddi, la primavera sarà bella, se invece saranno miti la primavera arriverà tardi.
Le leggende intorno a questa tradizione sono molte ed hanno infinite varianti, da paese a paese, ma tutte hanno una base comune: la data. Le origini non sono certe, qualcuno fa risalire il tutto a qualche avvenimento storico, mentre altri pensano che il modo di dire derivi dal racconto i cui protagonisti sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti, tutti dalle piume bianche come la neve. Leggiamone qualcuna…

Le origini del termine non sono molto certe. Qualcuno fa risalire il tutto a qualche avvenimento storico, mentre altri pensano che il modo di dire derivi dalla leggenda i cui protagonisti sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti, tutti dalle piume bianchissime come la neve.

Questi volatili erano venuti in una città sul finire dell’estate per ripararsi dai freddi dell’inverno e avevano sistemato il loro rifugio su un albero nel cortile di un palazzo, ma il gelo aveva reso difficile trovare cibo per sfamarsi. Il merlo, nonostante volasse da mattina a sera in cerca di mangime e vermi per la sua famiglia, non riusciva a trovare nulla perché la neve copriva ogni cosa. Così il merlo decise di volare oltre i confini della nevicata in cerca di un rifugio più mite per la sua famiglia. Nel frattempo la merla per proteggere i piccoli merli intirizziti dal freddo, che negli ultimi tre giorni di gennaio si era fatto ancora più gelido, si spostò su una grondaia di un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po› di tepore. Tre giorni durò il freddo e tre giorni stette via il merlo. Quando il merlo tornò indietro, quasi non riconobbe più la sua famiglia: erano diventati tutti neri per il fumo del comignolo. Il calore del nascondiglio aveva salvato la vita alla piccola famiglia, ma quando poterono tornare a volare all’aperto, il loro piumaggio era ormai irrimediabilmente nero a causa della fuliggine e da quel giorno tutti i merli nacquero neri.

Da allora gli ultimi tre giorni di gennaio, di solito i più freddi, sono detti «i giorni della merla» per ricordare l’avventura di questi nostri piccoli amici alati.

Un’altra versione della leggenda racconta …

..la storia di una merla, con uno splendido candido piumaggio, regolarmente strapazzata da gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca dei continui soprusi, la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella suo rifugio, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni.

L’ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio ed essere riuscita a superare l’inverno, uscì dal nascondiglio si mise a cantare per burlarsi di gennaio. Ma gennaio offeso andò a chiedere in prestito tre giorni al mese di febbraio per vendicarsi della merla scatenando bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla, allora, dovette rifugiarsi in un camino e lì restò al riparo per quei tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.

Quest’altra leggenda racconta che …

una merla, intrappolata dalla neve, chiese aiuto a una volpe che la salvò rifugiandola nel suo tepore del suo cespuglio. In cambio la merla, come ringraziamento, cantò per la volpe tutti i giorni della merla per scaldare il suo cuore con la sua bella voce. Da allora, si dice che durante i giorni della merla, se si ascolta con attenzione, si può sentire il canto della merla che ci ricorda di aiutare gli altri e di essere grati.

Si tratta di una leggenda molto sentita in Italia, soprattutto nelle zone di montagna e in molte famiglie si celebra con una tradizione culinaria: si prepara la «minestra della merla» che è un piatto caldo e nutriente per scaldare il cuore e il corpo durante i freddi giorni della merla.

  • GENNARO: Ehi, sai perché le giornate sono così corte in questi giorni?
  • BETTA: No, perché?
  • GENNARO: Perché è il periodo dei “giorni della merla”!
  • BETTA: Ma cos’è questa storia dei giorni della merla?
  • GENNARO: È una vecchia leggenda che dice che una volta c’era una merla intrappolata dalla neve e una volpe l’ha salvata offrendo il suo cespuglio caldo. In cambio la merla ha cantato per la volpe per tutti i giorni della merla per scaldare il suo cuore.
  • BETTA: Wow, è una bella storia! E cosa succede adesso durante i giorni della merla?
  • GENNARO: Si dice che se si ascolta con attenzione, si può sentire il canto della merla che ci ricorda di essere gentili e di aiutare gli altri. E in molte famiglie si prepara anche una minestra calda chiamata “minestra della merla” per scaldarsi durante i giorni freddi.
  • BETTA: Wow, devo assolutamente provare questa minestra! E mi ricorderò di essere gentile
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